376- Ignimbrite Trachitica

Collocazione: Vetrina 12, terzo ripiano

Località: Ofenkanle, Siebengebirge (Renania) – Germania

Descrizione macroscopica:  Il termine ignimbrite, dal Greco ignis (fuoco) e imbris (pioggia) fu coniato dal geologo Neozelandese Peter Marshall nel 1935. Originariamente il termine era utilizzato solo per descrivere depositi tufacei saldati. Le ignimbriti sono rocce vulcaniche che si originano a seguito della deposizione, di materiale molto caldo, da nubi piroclastiche; Le temperature molto elevate di questi flussi piroclastici (500-1000°C) permettono al materiale depositato di saldarsi. Il termine ignimbrite attualmente è utilizzato per descrivere qualsiasi deposito piroclastico, indipendentemente dal fatto che sia saldato o meno.

Descrizione microfoto:

prima immagine: Microliti orientati di sanidino. Immagine a NX, 10x (lato lungo = 2mm)

seconda immagine: Microliti orientati di sanidino ed aegirina in una trachite ad aegirina. Immagine a N//, 2x (lato lungo = 7mm)

terza immagine: Microliti orientati di sanidino. Immagine a NX, 10x (lato lungo = 2mm)

Categoria:

Descrizione

pagina aggiornata il: 14 Marzo 2023

DESCRIZIONE:

La tessitura trachitica è tipica di rocce vulcaniche la cui pasta di fondo è costituita prevalentemente da piccoli cristalli (detti microliti) di feldspato, generalmente sanidino. I microliti sono circa paralleli gli uni agli altri, e definiscono strutture di flusso secondo la direzione del flusso lavico. Questa tessitura è tipica di rocce ricche in alcali, come le trachiti (da cui il nome della tessitura). Se la tessitura è a grana grossa, e visibile a occhio nudo, viene detta trachitoide. Le ignimbriti sono caratterizzate dalla presenza di materiale iuvenile (prevalentemente pomici) con morfologia schiacciate e lenticolare. Tali frammenti sono chiamati generalmente “fiamme”, e variano da 2 mm fino a 64 mm. Le ignimbriti hanno comunemente una tessitura eutassitica (fluidale), con fiamme, cristalli frammentati e xenoliti immersi in una pasta di fondo ricca in frammenti di vetrosi. Comunemente la pasta di fondo ha un colore rosso; ciò è dovuto alle alte temperature di deposizione che favoriscono l’ossidazione del Fe, soprattutto nella parte superficiale dei depositi. Depositi più profondi hanno di solito colorazione tendenti al bianco-grigio. Comune è l’alterazione idrotermale, dovuta prevalentemente ai gas e ai fluidi rilasciati poco dopo la deposizione. La mineralogia delle ignimbriti è legata al magma da cui si originano; generalmente si formano da magmi evoluti (rioliti-daciti) e viscosi o da magmi molto ricchi in volatili (andesiti, fonoliti ecc).

VISTA A 360°

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