240- Micascisto a cianite (ex distene)

Collocazione: Vetrina 11, sesto ripiano

Località: Valle del Pò – Italia

Descrizione macroscopica: Il nome “scisto” deriva dal termine greco “Schizein” (Rompersi), in riferimento alla modalità di fratturazione degli scisti lungo i piani di foliazione. Gli scisti sono rocce metamorfiche a grana medio-fine, molto foliate e composte comunemente da biotite, muscovite, quarzo, clorite, feldspati ; in base al grado metamorfico e alla composizione si possono avere granati, alluminosilicati, cordierite ecc..http://www.alexstrekeisen.it

Descrizione microfoto:

prima immagine: Cristalli di cianite dal colore blu pallido. Immagine a N//, 10x (lato lungo = 2mm)

seconda immagine: Cristalli di cianite dal colore blu pallido. Immagine a N//, 10x (lato lungo = 2mm)

terza immagine: Cristalli di Cianite (incolori, alto rilievo) in uno gneiss a cianite. Immagine a N//, 2x (lato lungo = 7mm)

http://www.alexstrekeisen.it

Categoria:

Descrizione

pagina aggiornata il: 9 Marzo 2023

DESCRIZIONE:

Gli scisti si formano per metamorfismo regionale da un grande numero di protoliti (argille, arenarie, sedimenti silicoclastici e sedimenti carbonatici impuri). Gli scisti vengono classificati in base al minerale predominante: Cloritoscisti, Talcoscisti, Scisti grafitici, Micascisti etc. I mica scisti derivano principalmente da depositi argillosi mentre gli scisti ricchi in quarzo e feldspati derivano da sedimenti arenacei poco maturi. Gli scisti a grafite derivano da sedimenti ricchi in materiale organico, che durante il metamorfismo viene trasformato in grafite. Gli scisti vengono distinti dagli Gneiss (a grado metamorfico più elevato) principalmente per la grana più fine e per lo sviluppo meno accentuato della foliazione

La cianite venne descritta per la prima nel 1789 da Abraham Gottlieb Werner. Il nome deriva dal termine greco “kyanos” (blu intenso) in quanto i cristalli di cianite hanno un colore blu intenso. Anticamente era chiamato distene (dal greco dis = due e stenos = forza) per indicare una sua singolare caratteristica: la durezza del cristallo varia a seconda delle direzioni di scalfitura; ha infatti valori di 4-5 (scala di Mohs) lungo la direzione di allungamento del prisma e da 6.5-7 (scala di Mohs) sulla faccia ortogonale.

fonte: http://www.alexstrekeisen.it

VISTA A 360°

Print Friendly, PDF & Email