287- Glaucofanite

Collocazione: Vetrina 12, primo ripiano

Località: Val di Susa (Piemonte) (c/o Susa??)

Descrizione macroscopica: 

Il campione ha un colore tendente al blu scuro, per la presenza di abbondante glaucofane. La tessitura è massiva.

Descrizione microfoto: 

prima immagine: Granato, Glaucofane, Omfacite, Epidoti
seconda immagine: Granato, Omfacite, Actinolite
terza immagine: Vena di Epidoti
Sezioni sottili e descrizione gentilmente concessa dalla Prof.ssa Emma Salvioli

Categoria:

Descrizione

pagina aggiornata il: 9 Marzo 2023

Il campione proviene dal Piemonte nord-occidentale e appartiene a una unità denominata “unità polimetamorfica” della Val di Susa, più precisamente la falda Dora-Maira (D-M), che a sua volta fa parte dell’Unità Pennidica. Tale falda è l’elemento tettonico inferiore della Val di Susa ed è sormontato da una sequenza mesozoica di carbonati metasedimentari e dalle metaofioliti del Piemonte.

L’associazione cristallina della falda D-M è caratterizzata da micascisti contenenti granato-cloritoide-fengite, gneiss a grana fine, diffusi gneiss contenenti K-feldspato e fengite, e subordinatamente metabasiti e marmi impuri. Secondo alcuni autori (Vialon, 1996) questa successione rappresenta una serie vulcano-sedimentaria del tardo Paleozoico, mentre altri autori (Bortolani e Dal Piaz, 1970) la considerano derivate da un basamento pre-Westfaliano intruso da granotoidi ercinici.

Questo campione rappresenta una originaria eclogite che ha subito diverse fasi di retrometamorfismo. L’omfacite è sostituita interamente o parzialmente da glaucofane, che a sua volta localmente si sta trasformando in actinolite. Anche la clinozoisite sembra formarsi a spese di omfacite. Infine si forma clorite a spese di granato, omfacite, glaucofane.

Si può quindi ipotizzare che l’originaria eclogite, formatasi per metamorfismo di alta pressione di rocce basiche (T 500°C e P 9-13 kbar), subisca un retrometamorfismo in faceis scisti blu, con diminuzione di temperatura e solo parzialmente di pressione. Una successiva e più pronunciata diminuzione di temperatura porta alla formazione di actinolite, clinozoisite e clorite.

Il retrometamorfismo sarebbe avvenuto attraverso più fasi: 1) formazione di glaucofane a spese prevalentemente di omfacite (7-8 kbar); 2) variazione di composizione del glaucofane a katoforite o edenite per una prima ricristallizzazione in facies scisti verdi con formazione dell’associazione katoforite/edenite ± albite ± epidoto in condizioni di pressioni più basse (5-8 kbar) e temperature medio-alte della facies stessa (450-470°C); 3) ulteriore decompressione in condizioni isotermali con formazione di actinolite + clorite + albite + epidoto.

VISTA A 360°

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